La storia del Centro Servizi Benedetto Albertini

La Casa di Riposo di Isola della Scala sorge per iniziativa dell’Amministrazione Comunale di Isola della Scala verso la fine dell’Ottocento. Il provvedimento istitutivo risale al 1889; il Ricovero fu ufficialmente inaugurato l’11 maggio 1890 con il nome di “Asilo di Mendicità Giuseppe Garibaldi” (articolo 1 della proposta di Statuto 1928).

L’alloggio si trovava in un fabbricato adiacente all’Ospedale, che era stato fondato alcuni anni prima, sempre per iniziativa dell’Amministrazione Comunale (Decreto firmato da Umberto I Re d’Italia in data 13 novembre 1887). Ciò risulta sia dallo Statuto dell’Ospedale Civile (1929/1930 – capo secondo, artt. 11-18) sia dallo Statuto della Congregazione di Carità, la quale per decenni ha avuto la gestione amministrativa dell’Ospedale Civile e del “Ricovero per indigenti”.

Tale Statuto, approvato dalla Giunta Provinciale Amministrativa in data 3.7.1930, all’art. 4 lettera b) capoverso 2 recita: “All’Ospedale é annesso il Ricovero per indigenti inabili al lavoro, fondato pure dal Comune di Isola della Scala nel 1889, col nome di “Asilo di Mendicità Giuseppe Garibaldi” ma non eretto in Ente Morale. Non ha patrimonio proprio ed é quindi da considerarsi uno speciale reparto dell’Ospedale. L’Ospedale-Ricovero é retto da uno speciale Statuto”.

Il Ricovero, fin dal suo sorgere, si configurò quindi come un reparto dell’Ospedale che inizialmente era ospitato in un edificio dell’attuale Viale Rimembranza ed allora denominato Borgo Ferrari.

Nel 1912 l’Ospedale passò nella sede di Via Roma appositamente costruita dal Comune; anche l’”Asilo di Mendicità” fu trasferito ed ebbe a disposizione il primo piano del fabbricato.

In seguito lo spazio riservato agli anziani andò sempre più restringendosi.

Prima della costruzione dell’attuale sede della Casa di Riposo, iniziata nell’ottobre 1959, gli anziani del Ricovero erano sistemati in pochi locali in un piccolo edificio adiacente ed in comunicazione con l’Ospedale. 

L’Amministrazione dell’Ospedale e dell'”Asilo di Mendicità” fu affidata per oltre cinquant’anni alla congregazione di Carità (divenuta poi Ente Comunale di Assistenza).

Nel 1939 (R.D. 24 febbraio 1939) l’Ospedale, e con esso la Casa di Riposo, veniva riconosciuto come Ente giuridicamente autonomo e “decentrato dall’ECA”.

La sua gestione fu affidata ad una amministrazione di cinque membri così nominati: il Presidente dal Prefetto; tre membri dal Podestá e uno dal Segretario politico del Fascio dei Combattenti di Isola della Scala. Detta Amministrazione rimaneva in carica quattro anni ed i loro componenti potevano essere riconfermati.

Finita la seconda guerra mondiale (1945) e cessato il regime fascista, gli organi amministrativi dei vari Enti iniziarono ad essere costituiti con metodi più democratici.

Il Consiglio di Amministrazione dell’Ospedale e della Casa di Riposo mantenne la composizione di cinque membri nominati però in modo diverso: il Presidente dal Prefetto e i quattro Consiglieri dal Consiglio Comunale. Con l’adozione dello Statuto del 1962 la competenza a nominare il Consiglio di Amministrazione fu attribuita totalmente al Consiglio Comunale. Nel 1963, con l’entrata in funzione della nuova sede, l’Asilo di Mendicità assumeva il nome di Casa di Riposo “Benedetto Albertini” in ricordo del benefattore che aveva lasciato una consistente eredità (delibera n. 7 del 24.01.1963).

Prima della costruzione dell’attuale sede della Casa di Riposo, iniziata nell’ottobre 1959, gli anziani del Ricovero erano sistemati in pochi locali in un piccolo edificio adiacente ed in comunicazione con l’Ospedale. 

L’Amministrazione dell’Ospedale e dell'”Asilo di Mendicità” fu affidata per oltre cinquant’anni alla congregazione di Carità (divenuta poi Ente Comunale di Assistenza).

Nel 1939 (R.D. 24 febbraio 1939) l’Ospedale, e con esso la Casa di Riposo, veniva riconosciuto come Ente giuridicamente autonomo e “decentrato dall’ECA”. La sua gestione fu affidata ad una amministrazione di cinque membri così nominati: il Presidente dal Prefetto; tre membri dal Podestá e uno dal Segretario politico del Fascio dei Combattenti di Isola della Scala. Detta Amministrazione rimaneva in carica quattro anni ed i loro componenti potevano essere riconfermati.

Finita la seconda guerra mondiale (1945) e cessato il regime fascista, gli organi amministrativi dei vari Enti iniziarono ad essere costituiti con metodi più democratici.

Il Consiglio di Amministrazione dell’Ospedale e della Casa di Riposo mantenne la composizione di cinque membri nominati però in modo diverso: il Presidente dal Prefetto e i quattro Consiglieri dal Consiglio Comunale. Con l’adozione dello Statuto del 1962 la competenza a nominare il Consiglio di Amministrazione fu attribuita totalmente al Consiglio Comunale. Nel 1963, con l’entrata in funzione della nuova sede, l’Asilo di Mendicità assumeva il nome di Casa di Riposo “Benedetto Albertini” in ricordo del benefattore che aveva lasciato una consistente eredità (delibera n. 7 del 24.01.1963).

I NOSTRI VALORI

Disponibilità

Massima disponibilità rispetto alle esigenze della persona anziana accolta, nel rispetto dei valori fondamentali dell’umanità e della cura delle relazioni interpersonali

Rapidità

Tempestività degli interventi assistenziali erogati

Trasparenza

Trasparenza nei rapporti con l’utenza e i soggetti interessati

Risparmio

Oculata gestione delle risorse finanziarie della struttura, al fine di non caricare costi inutili sulle rette degenza

I NOSTRI VALORI

Disponibilità

Massima disponibilità rispetto alle esigenze della persona anziana

Trasparenza

Trasparenza nei rapporti con l’utenza e i soggetti interessati

Rapidità

Tempestività degli interventi assistenziali erogati

Risparmio

gestione delle risorse finanziarie, per non caricare i costi delle rette

PRINCIPI E FINALITA’ DEL SERVIZIO

La Casa di Riposo “Benedetto Albertini” offre alle persone anziane non autosufficienti risposte diversificate ai bisogni di assistenza sociale e sanitaria, in collaborazione con i servizi territoriali e le famiglie.

La finalità del nostro operato è di garantire una qualità di vita il più elevata possibile, nel rispetto dell’individualità, dignità e riservatezza della persona anziana che richiede i nostri servizi, considerando i bisogni fisici, psichici, sociali e relazionali, riducendo per quanto possibile gli stati di disagio.

In particolare diamo risposta a
  • bisogni di assistenza primaria, cure sanitarie nonché di socializzazione attraverso il servizio residenziale che viene erogato tutti i giorni nelle 24 ore al fine di garantire un’assistenza continuativa in un ambiente protetto che promuove il più possibile le autonomie della persona;
  • bisogni di cure igieniche di base e di cure sanitarie, nonchè risposta ai bisogni di socializzazione della persona anziana che durante il giorno è sola al domicilio, impedendo l’isolamento e l’emarginazione sociale con interventi di tipo ludico e ricreativo attraverso il servizio svolto dal Centro Diurno, aperto dal lunedì al sabato.
La risposta a tali bisogni ci vede impegnati a
  • definire e aggiornare, sulla base di valutazioni multidimensionali e multiprofessionali, progetti di intervento personalizzati e individuali, attraverso una tipologia di organizzazione del lavoro volta alla definizione di obiettivi e la verifica dei risultati raggiunti;
  • perseguire il miglioramento dei livelli di salute, mantenendo, ripristinando o sviluppando le capacità funzionali residue dell’anziano;
  • garantire un’adeguata formazione professionale del personale di assistenza al fine di sostenere la motivazione, in ragione del fatto che gli interventi di tutte le figure professionali sono finalizzati al soddisfacimento dei bisogni della persona anziana;
  • collaborare per una maggior apertura al territorio con gli enti territoriali e le altre strutture protette presenti nell’ambito dell’Azienda U.L.S.S. 9 Scaligera, al fine di creare progetti comuni finalizzati al miglioramento della vita del singolo e della collettività.
Il nostro servizio è caratterizzato dai seguenti aspetti
  • presenza di locali ristrutturati e di recente costruzione, dotati di tutti i comfort (aria condizionata, tv in camera, possibilità di avere una stanza singola, ecc.);
  • collegamento diretto e privilegiato con il locale Ospedale attraverso un accesso sotterraneo (tale vicinanza permette di ridurre i tempi d’attesa per eventuali esami radiologici o di laboratorio);
  • accoglimento personalizzato della persona anziana (possibilità di arredare la stanza con oggetti personali di valore affettivo, come fotografie, soprammobili, quadri, ecc.);
  • compilazione di un questionario di pre-accoglimento che consente di organizzare da subito l’ingresso in struttura, acquisendo una serie di informazioni che si rendono utili ed efficaci per conoscere la persona. Tale modalità consente inoltre di prendere conoscenza delle reali motivazioni per cui viene richiesto l’accoglimento, di conoscere direttamente i familiari dell’assistito e di presentare le persone che più direttamente saranno coinvolte nella fase dell’accoglimento, comprendendo così la specificità e i reali bisogni del caso.

PRINCIPI E FINALITA’ DEL SERVIZIO

La Casa di Riposo “Benedetto Albertini” offre alle persone anziane non autosufficienti risposte diversificate ai bisogni di assistenza sociale e sanitaria, in collaborazione con i servizi territoriali e le famiglie.

La finalità del nostro operato è di garantire una qualità di vita più elevata possibile, nel rispetto dell’individualità, dignità e riservatezza della persona anziana che richiede i nostri servizi, considerando i bisogni fisici, psichici, sociali e relazionali, riducendo per quanto possibile gli stati di disagio.

In particolare diamo risposta a:
  • bisogni di assistenza primaria, cure sanitarie nonché di socializzazione attraverso il servizio residenziale che viene erogato tutti i giorni nelle 24 ore al fine di garantire un’assistenza continuativa in un ambiente protetto che promuove il più possibile le autonomie della persona;
  • bisogni di cure igieniche di base e di cure sanitarie, nonchè risposta ai bisogni di socializzazione della persona anziana che durante il giorno è sola al domicilio, impedendo l’isolamento e l’emarginazione sociale con interventi di tipo ludico e ricreativo attraverso il servizio svolto dal Centro Diurno, aperto dal lunedì al sabato.
La risposta a tali bisogni ci vede impegnati a:
  • Definire e aggiornare, sulla base di valutazioni multidimensionali e multiprofessionali, progetti di intervento personalizzati e individuali, attraverso una tipologia di organizzazione del lavoro volta alla definizione di obiettivi e la verifica dei risultati raggiunti;
  • Perseguire il miglioramento dei livelli di salute, mantenendo, ripristinando o sviluppando le capacità funzionali residue dell’anziano;
  • Garantire un’adeguata formazione professionale del personale di assistenza al fine di sostenere la motivazione, in ragione del fatto che gli interventi di tutte le figure professionali sono finalizzati al soddisfacimento dei bisogni della persona anziana;
  • Collaborare per una maggior apertura al territorio con gli enti territoriali e le altre strutture protette presenti nell’ambito dell’Azienda U.L.S.S. 9 Scaligera, al fine di creare progetti comuni finalizzati al miglioramento della vita del singolo e della collettività.
Il nostro servizio è caratterizzato dai seguenti aspetti:
  • Presenza di locali ristrutturati e di recente costruzione, dotati di tutti i confort (aria condizionata, tv in camera, possibilità di avere una stanza singola, ecc.);
  • Collegamento diretto e privilegiato con il locale Ospedale attraverso un accesso sotterraneo (tale vicinanza permette di ridurre i tempi d’attesa per eventuali esami radiologici o di laboratorio);
  • Accoglimento personalizzato della persona anziana (possibilità di arredare la stanza con oggetti personali di valore affettivo, come fotografie, soprammobili, quadri, ecc.);
  • Compilazione di un questionario di pre-accoglimento che consente di organizzare da subito l’ingresso in struttura, acquisendo una serie di informazioni che si rendono utili ed efficaci per conoscere la persona.

Tale modalità consente inoltre di prendere conoscenza delle reali motivazioni per cui viene richiesto l’accoglimento, di conoscere direttamente i familiari dell’assistito e di presentare le persone che più direttamente saranno coinvolte nella fase dell’accoglimento, comprendendo così la specificità e i reali bisogni del caso.